RSPP chi è e che compiti deve svolgere

I dubbi circa la figura dell’ RSPP sono molti: innanzitutto, chi è? Cosa fa? Quando è obbligatorio? Che formazione deve avere?

Rispondiamo alle domande più diffuse sulla figura del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione in questo articolo.

In primo luogo va ricordato che l’RSPP o Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è da considerarsi il principale riferimento per un Datore di lavoro per quanto riguarda la stesura e l’aggiornamento della valutazione dei rischi.

Il responsabile del servizio di prevenzione deve fornire la consulenza al datore di lavoro sui molteplici aspetti della sicurezza sul lavoro e la necessaria programmazione degli interventi necessari a mettere in sicurezza l’azienda e tutti i suoi lavoratori.

Adesso per gradi vediamo quali sono le cose più importanti da sapere sulla figura del RSPP aziendale.

Chi può svolgere il ruolo di RSPP

Una volta visto nello specifico l’rspp chi è, vediamo chi può svolgere il compito di Responsabile del servizio prevenzione e protezione in azienda.

Innanzitutto va precisato che può essere svolto dal Datore di lavoro.

Oltre al datore di lavoro che non può svolgerlo in tutti i casi, di seguito approfondiamo l’argomento, il servizio di prevenzione e protezione può essere svolto da una figura interna all’azienda cioè un dipendente dell’azienda stessa o da un consulente esterno che ne abbia i titoli.

Quando è obbligatoria la nomina di un RSPP in azienda?

La nomina del RSPP è obbligatoria in tutte le aziende in cui sia presente almeno un lavoratore.

Chi nomina l’RSPP in azienda

E’ il datore di lavoro che ha l’obbligo di nominare un RSPP che gestisca la sicurezza della propria azienda.

Quali sono i compiti dell’RSPP

compiti di seguito specificati, sono rivolti a:

  • monitorare e segnalare al datore di lavoro eventuali necessità di aggiornamento del DVR in base alla modifica dei rischi aziendali o in relazione a nuove normative di legge;
  • individuare e valutare i fattori di rischio aziendale;
  • definire le misure di sicurezza e igiene del lavoro nel rispetto della normativa vigente;
  • elaborare le misure preventive e protettive e i sistemi di cui all’art. 28, comma 2, lettera b e i sistemi di controllo di tali misure;
  • elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali;
  • proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori;
  • partecipare alle consultazioni in materia di tutela della salute e di sicurezza;
  • fornire ai lavoratori le informazioni di cui all’art. 36;
  • partecipare alla riunione del Servizio di Prevenzione e Protezione.

Che formazione deve svolgere un RSPP

Un RSPP per gestire il servizio di prevenzione di in azienda deve aver frequentato dei corsi di formazione che siano funzionali al ruolo da svolgere e deve essere in possesso di un attestato che dimostri di aver acquisito una specifica formazione e preparazione in materia di prevenzione e protezione dai rischi.

Che formazione deve avere il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione?

L’art. 32 del D.Lgs. 81/08 dichiara che le capacità ed i requisiti professionali dei responsabili e degli addetti ai servizi di prevenzione e protezione dai rischi interni o esterni devono essere adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative.

Per svolgere l’incarico di RSPP di un’azienda, come previsto dal D.Lgs 81/08 art. 32, sia nel caso in cui si sia un dipendente o un consulente è obbligatorio essere in possesso di:

  • un titolo di studio equivalente o superiore al diploma di istruzione secondaria superiore 
  • un attestato di frequenza a corsi specifici di formazione adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative, con verifica finale dell’apprendimento.

Che corsi devi svolgere per diventare RSPP

Programma e contenuti dei corsi RSPP sono definiti dall’Accordo Stato-Regioni, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 37 del 14 febbraio 2006, e modificati dal successivo Accordo Stato-Regioni del 7 luglio 2017

Il programma del corso RSPP è diviso in 3 moduli:

  • MODULO A di 28 ore di formazione in aula valido per tutti i macro-settori di attività lavorativa, sia per RSPP che ASPP. Tale modulo è frequentabile anche in modalità e-Learning;
  • MODULO B comune di 48 ore, sia per RSPP sia per ASPP che si può frequentare solo in presenza. Per svolgere l’incarico in specifici settori è necessario specializzarsi. Cioè oltre al MODULO B è necessario frequentare i moduli di specializzazione (SP) differenti per settore quali: SP1 – agricoltura e Pesca 12 ore; SP2 – cave e costruzioni 16 ore; SP3 Sanità residenziale 12 ore; SP4 chimico-petrolchimico 16 ore.
  • MODULO C di 24 ore solo per RSPP che si può frequentare solo in presenza e che tratta specificatamente i temi della comunicazione.

L’RSPP ha l’obbligo di aggiornarsi?

Certamente!

Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ha l’obbligo di aggiornarsi periodicamente secondo quanto previsto e definito nell’Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011

L’aggiornamento quinquennale obbligatorio è il seguente:

  • RISCHIO BASSO: 6 ore
  • RISCHIO MEDIO: 10 ore
  • RISCHIO ALTO: 14 ore

Quali sono le sanzioni per la mancata formazione del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione

Nel caso in cui un Datore di lavoro si nominasse RSPP senza aver eseguito la formazione obbligatoria rischia l’arresto da 3 a 6 mesi o l’ammenda da 2500 € a 6400 €. L’arresto nelle aziende a rischio rilevante o con esposizione a rischi biologici (Gr. 3 o 4), ATEX, cancerogeni o mutageni, amianto, cantieri >200 u/g e con presenza di più imprese, miniere e ricovero e cura con più di 50 lavoratori va da 4 a 8 mesi.

In quali casi il Datore di lavoro può svolgere l’incarico di RSPP in prima persona

Il Datore di Lavoro è legittimato ad assumere in prima persona il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione rspp per la propria impresa solo nei seguenti casi:

  • Aziende artigiane fino a 30 addetti;
  • Aziende industriali fino a 30 addetti (sono escluse le attività di cui all’Art.1 del D.Lgs. 334/99 – Normativa SEVESO: aziende soggette all’obbligo di dichiarazione o notifica, centrali termoelettriche, impianti o laboratori nucleari, aziende estrattive ed altre attività minerarie, per la fabbricazione ed il deposito separato di esplosivi, polveri, munizioni, strutture di ricovero pubbliche e/o private);
  • Aziende agricole e zootecniche fino a 10 addetti;
  • Aziende della pesca fino a 20 addetti;
  • altre aziende fino a 200 addetti.

Quando si può nominare un RSPP esterno

Può essere sempre nominato un consulente del datore di lavoro in possesso delle capacità, tranne che in questi specifici casi, previsti dal D.lgs 81 08, in cui dev’essere per forza nominato un interno:

  • nelle centrali termoelettriche,
  • nelle aziende per la fabbricazione e il deposito di esplosivi, polveri e munizioni,
  • in società con oltre 200 lavoratori,
  • nelle industrie estrattive con oltre 50 lavoratori
  • nelle strutture di ricovero e cura, pubbliche e private, con oltre 50 lavoratori.

Il Datore di lavoro può nominare un consulente esterno quale RSPP?

In riferimento a quanto previsto dal Testo Unico della Sicurezza, D.Lgs 81 08, il Datore di lavoro può nominare la figura di un consulente esterno all’azienda quale “Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione”.

E’ infatti consentito che il datore di lavoro attribuisca l’incarico del servizio prevenzione e protezione ad una figura esterna all’azienda, appunto un RSPP esterno, anche in questo caso previo accertamento delle competenze tecniche e professionali richieste dalla legge sulla tutela della sicurezza sul lavoro nei luoghi di lavoro.

Perchè per un datore di lavoro è utile nominare un RSPP esterno

I compiti del Responsabile servizio prevenzione e protezione sono come abbiamo visto in precedenza abbastanza complessi e soprattutto delicati in quanto, la qualità del lavoro svolto, spesso può fare la differenza nel definire le misure di sicurezza e igiene del lavoro nel rispetto della normativa vigente. 

Per questo motivo le competenze del consulente sono fondamentali nel garantire al datore di lavoro una buona gestione della sicurezza sul lavoro in azienda, della prevenzione dai rischi, ma soprattutto una corretta stesura del documento di valutazione dei rischi.

Oltre a ciò i compiti del Responsabile servizio di prevenzione e protezione spesso esulano dalla stretta gestione dei fattori di rischio prevista dalla normativa sulla sicurezza del lavoro, arrivando a diventare fondamentale nella gestione di attività quali la richiesta/compilazione del Modello OT24, permettendo alle aziende che abbiano attuato interventi relativi al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in materia (D.Lgs. 81/2008), di far ottenere al datore di lavoro uno sconto sul premio assicurativo annuale INAIL .

Quanto guadagna un consulente del servizio di prevenzione e protezione

Non c’è una regola per definire esattamente il guadagno annuale di un Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, dipende sicuramente dalla sua esperienza. In linea di massima si va da un minimo di 17/18 mila euro l’anno per il lavoro di un consulente junior fino a gli oltre 50 mila di un senior.

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